TEMPIO
di Mary Davey
Icnusa, ovvero piacevoli ricordi di una residenza di due anni nell’isola di Sardegna
Londra 1860
traduzione di Gallura Tour
Molto interessante e pittoresca è la posizione della cittadina di Tempio, tra le alture del Limbara, nel cuore stesso della terra dei banditi. È il capoluogo di quella porzione del “capo di sopra” detta “Gallura”, e conta 6000 abitanti.
C’è una locanda, una sorta di caravanserraglio, e qui si è radunato il nostro gruppo. Si tratta di un luogo del tutto primitivo e non esattamente adatto ai viaggiatori troppo esigenti. Ma se i nostri amici abbiano mai sofferto in passato di nervi troppo sensibili e gusti delicati, crediamo che debbano aver subito una cura radicale già da tempo, e abbiano acquisito quella benedetta saggezza di guardare sempre il più possibile il lato positivo e, come l’ape, estrarre il miele ovunque si possa trovare. Questa non è una “terra incognita” né per il signor C-g, né per Edward, né per il prete: hanno molti conoscenti a cui chiedere informazioni, complimenti da fare, sorrisi e inchini da ricevere. Anche il sacerdote, che si sente all’apice della sua importanza, presenta i milordi (perché Bertoldo lo ha segretamente informato della loro importanza) a una persona su tre che incontra, e allora c’è un flusso continuo di inchini e complimenti.
Il giovane ufficiale piemontese segue la loro scia, forse avrebbe un’accoglienza più fredda se fosse da solo. Gli ufficiali piemontesi sono, a Tempio, come i bei quadri, più ammirati a distanza.
Tempio è un luogo antico dall’aspetto meravigliosamente pittoresco, con le sue case di granito rosso a scalpellatura grezza, i pesanti balconi di legno e una vecchia chiesa, simile a una stalla, destinata a fungere da cattedrale.
E poi i suoi abitanti, dall’aspetto selvaggio, con le loro lunghe barbe nere, i fucili e i pugnali; e anche il costume moresco delle donne, che sono peraltro molto belle; ma non c’è niente di più strano che vederle aggirarsi con una sgargiante gonna di lana girata sopra la testa. Oltre a ciò, è infinitamente strano vedere le signorine della locanda andare in giro con le loro lampade in testa, così ricordando uno dei candelabri umani citati nella bellissima “Leggenda di Montrose”.
Ci sarà un “graminatoju”, una raccolta della lana, secondo il principio dell’”ape americana” in uno stazzu fuori paese, e il vecchio prete insiste d’avere per l’occasione il ruolo del cicerone e accompagnarci alla festa.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Disegni, dipinti e litografie dell’800
Cominotti-Gonin-Lallemand, Vestimenti sardi in serie – Tempio, IN Alberto Della Marmora, Voyage en Sardaigne, ou Description statistique, phisique… Atlas de la première partie, 1. ed. Paris, Delaforest 1826; 2. ed. Paris, Bertrand – Turin, Bocca,1839.
Cartoline e foto dell’800 e primi ’900
Collezione Erennio Pedroni, Gianfranco Serafino, Vittorio Ruggero – Tempio Pausania
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