SANTA TERESA DI GALLURA – LONGONE (1841) di Vittorio Angius
a cura di Guido Rombi
Per la versione originale:
LONGONE [Santa Teresa], terra della Sardegna nella provincia e prefettura della Gallura.
Fondazione. Il 12 agosto 1808, il Re con un suo diploma approvava e autorizzava la formazione d’una nuova popolazione col nome di Santa Teresa, che non entrò in uso, presso la torre di Longon Sardo.
Il Re accordava vantaggi e franchigie ai primi abitanti per fabbricare una o più abitazioni, e un’area di terreno di circa sei starelli di Cagliari da coltivare. Direttore era nominato il capitano e comandante Magnon.
Con una circolare del giorno dopo si invitarono i coltivatori e le altre persone industriose ad approfittare delle concessioni per stabilirsi in quel luogo dove avrebbero trovato un bel cielo, l’aria temperata e pura, fertile il terreno, le acque buone e abbondanti, il mare pescosissimo, le foreste non distanti e tutti i materiali e i mezzi per far valere la loro attività e procurarsi agevolmente le comodità d’una vita tranquilla e felice. (Del Magnon abbiamo già scritto nell’articolo Gallura).
**In Longone c’è un comandante di piazza e la curia del luogotenente di giustizia; inoltre una dogana con un ricevitore dei diritti di ancoraggio e un commesso provvisionale.
Geomorfologia e clima. La sua situazione geografica è nella latitudine 41°15′ e nella longitudine orientale da Cagliari 0°4’30”. È questo il paese più settentrionale della Sardegna e più prossimo alla Corsica: siede in sito piano, esposto a tutti i venti, sulla sponda dritta del Porto Longone, dirimpetto a Bonifacio, dal quale non dista che sole 9 miglia marine (pari alle italiane).
L’aria è salubre ma nell’estate è un po’ viziata dalle esalazioni delle acque stagnanti in fondo al porto. Il suo territorio si estende nella parte meridionale, in parte pianeggiante e in parte montuoso. Delle montagne e riviere che sono nel medesimo abbiamo detto nell’articolo Gallura, dove pure sono annotati i suoi litorali.
Presso l’abitato dalla parte di ponente è una altura chiamata Monte Bandera.
Popolazione. La popolazione ha molte famiglie di origine corsa, ed è vero che sino a questi tempi Longone è stato l’asilo di quei delinquenti corsi che volevano sottrarsi alle pene per i loro delitti, e di coloro che temevano l’ira o vendetta dei loro nemici.
Da questo collegamento ne discende lo spirito di vendetta dei galluresi.
Sul numero degli abitanti si veda l’articolo Gallura.
Agricoltura. Sebbene il territorio sia ottimo per la coltivazione dei cereali, tuttavia l’agricoltura non ha fatto grandi progressi. Si coltivano in pochi tratti le piante da orto; gli alberi da frutta sono rari; le vigne sono poche e non producono che il tanto per sei mesi. Quasi tutti gli abitanti sono agricoltori.
Pastorizia. Non è in migliori condizioni. Si allevano vacche, pecore, capre e porci, e si fa buon formaggio.
Pesca. Sono pochi che attendono alla pesca, e le barchette si usano di più per il contrabbando.
Religione. Questo popolo è compreso nella diocesi di Civita. La chiesa parrocchiale è sotto l’invocazione di San Vittorio, ed è amministrata da un prete col titolo di rettore.
Le feste del comune sono per Santa Teresa, San Vittorio e Santa Reparata.
Nella penisola della Testa c’era una chiesetta dedicata a quella santa (Reparata), la quale da alcuni anni è sconsacrata ed oramai è in rovina.
Castello di Longone. Si veda l’articolo Gallura (specialmente la voce “curatoria di Montangia”), dove pure sono altre notizie su quanto riguarda la storia di Longone nel medioevo e le antichità di questo territorio.
Porto. Esso è sicurissimo per la sua posizione, ma di poco fondo, che va sempre diminuendo per la terra che da tanti secoli vi sparge un piccolo torrente.