Pastori: stazzi e cussorge
di Vittorio Angius – a cura di Guido Rombi
Cussorge. Così sono chiamate le divisioni del terreno di pascolo del bestiame allo stato brado. Questi distretti pastorali sono suddivisi in molte parti minori, in ciascuna delle quali vi sono uno o più stazzi.
Tale nome è dato al luogo dove il pastore fabbricò il ricovero per sé e la famiglia e pose la sua mandria. Quanto Fara scriveva (intorno all’anno 1585) dei pastori galluresi, che molti vivevano esposti a tutti i rigori delle stagioni e altri in piccole capanne coperte di paglia o di sughero, altri nelle camere dei nuraghi, è andato avanti sino a tempi non molto distanti da noi, quando cominciarono a condurre con sé le famiglie.
Le condizioni migliorarono prima tra i tempiesi, più tardi fra gli altri; e gli ultimi a fabbricarsi case furono i pastori di Aggius. Esistono però tuttora alcuni che si ricoverano nelle frequenti concavità delle rupi granitiche (li conchi), come si può vedere nella regione di Arzachena, e altri che si riposano dentro grandi capanne, come in Rutargia e in altri luoghi. Le capanne di forma circolare hanno un muretto sostenuto da grandi pali, sopra cui posa il tetto conico coperto a volte con tavole a volte con fieno o con sugheri.
Nelle maggior parte delle cussorge gli stazzi sono isolati, in altre riuniti in vario numero. Gli aggesi amano stare vicini, e qua sono tre famiglie, là cinque, e di più in altri luoghi come Badesi, Viddalba e Santa Maria Coghinas, dove sono riunite circa 20 famiglie. Simili raggruppamenti sono ad Agrustos (regione di Oviddè), Olevà, Erguri alla falda occidentale del Montenero, a Berchiddeddu, Lòiri ed Enas (regione di Silvas), e in qualche altro luogo.
Queste case pastorali a volte sono di una sola camera, altre di due o più e con capanne vicine, secondo la ricchezza degli abitanti; anzi in qualche stazzo vi sono camere ammobiliate in maniera graziosa, dove entrando non sembra di stare fra pastori, come conferma il trattamento cortesissimo che si riceve. Di siffatti stazzi ce ne sono nel Surrao, nel Liscia e in Vignola.
In quelli di una sola camera si vede un solo letto, qualche panca, alcuni scanni o deschetti, la macina, la luscia (che è una stuoia di canne spaccate a forma di cilindro per tenervi il grano della provvista), gli utensili per la salamoia, i secchioni o le mestelle che dicono pinte, le pelli, la lana, il formaggio, e sopra il focolare il graticcio con le forme fresche di formaggio che si suole asciugare al fumo.
Di notte i figli, gli altri parenti e i servi si coricano sopra stuoie, pelli, sugheri o sacchi, si involgono nel gabbano o in altro panno e dormono intorno al tronco che arde sul focolare: questo è sempre di figura quadrata e scavato (di poche dita) in mezzo alla camera. Tra gli aggesi sono pochissimi quelli che hanno qualche comodità e dispiace vedervi molto sudiciume. Alcuni invece del letto usano per dormire grandi sugheri o canestri, come gli abitanti di Monti.
Negli stazzi di più camere vi è quella da letto fornita di diversi mobili; quella del focolare dove si fanno le opere domestiche, il magazzino per le provviste e per i frutti, e quindi il pagliaio. In ogni stanza pastorale risiede per lo più una famiglia, e il numero di quelli che vi dimorano tra figli, parenti e servi varia dai quattro ai dodici. Non è raro che i figli prendendo moglie continuino a stare nella casa paterna, se questa è grande.
In passato, intorno alle capanne, non si vedeva alcun campo coltivato; poi si chiusero alcuni campicelli con frasche intessute fra i pali e si ebbe frutto dalle terre arricchite col letame degli animali o con le ceneri dei vegetali. In siffatti chiusi, che dicono arvi, si semina grano, orzo, fave, legumi, e un poco di lino. Solitamente un pastore che voglia realizzare un guadagno, semina 10 cuppe (misura di mezzo starello) di grano, alcune d’orzo, e un po’ meno di fave.
Fa piacere vedere come ora molti si sveglino dall’incuria vedendo aumentare i loro proventi. Invece non molto tempo fa, raccolto quanto bastava per due anni, non ci si affaticava a seminare per l’anno seguente. Alcuni ai quali per qualche accidente mancò il bestiame ora vi esercitano solamente le opere agrarie.
Cani. I pastori vogliono averne di razza sviluppata, grandi di corpo, coraggiosi e forti, e preferiscono i barbaricini e i corsi agli altri. Per un buon cane danno qualche volta un puledro o un paio di tori.
Questi animali servono a respingere le volpi e a far la guardia dei casali. Se ci si avvicina ti vanno incontro abbaiando per fermarti, e se non ci si arresta s’avventano furiosi. Se sentono la voce del padrone richiamarli amichevolmente tornano subito pronti e tranquilli al loro posto, in caso contrario saltano addosso alla persona non gradita.
Regioni pastorali. Queste le diverse cussorge della Gallura, con indicati quanti stazzi in ciascuna.
Cussorge e stazzi tempiesi
- Balascia 51
- Padùlu 25
- Montivagliu o Montivargiu 20
- Vignòla tempiese 18
- Sarra di mezzu, Cuòni, e Montirussu o Monterosso 25
- Canahìli o Canaìle, e Vidièra 14
- Chivoni, la Traessa, Itzana, Vilgètu 32
- Balaiana o Balariana 16
- Lu Macciètu e Calcinagiu 21
- Longone, Marrazzìnu, Saltàru, lu Puzzu e Lettu di vidda 43
- Surrào, Multaminuta e Monticàno 40
- L’Iscia e Muntangia 42
- Arzachena tempiese, Corrùaro, la Pulcaricci 38
- Monti di Mola 18
- La Castagna e Oviddè 119
- Aradèna e Almiddìna 10
- Telti 20
- Santubacchis e Valdipaludu 20
- Sajaltu e Badechelvu 20
Cussorge e stazzi terranovesi [olbiesi]
- La Conraiedda 6
- Rutargia 26
- Càttali 9
- Unchili 4
- Montilìtu 9
- Casteddu 10
- Maladromire 9
- Su Lizu 2
- Lòiri 12
Cussorge e stazzi aggesi
- Vignola aggese 33
- Cascabraga e Paduledda 50
- Giacumeddu e Agultu 20
- Badèsi, Cilvàra e Suzzòni 50
- Li reni, Biddalva e Iscia di Palma 40
- Li Colti e San Michele Bedùso 50
- Li Pàrisi 20
Cussorge e stazzi calangianesi
- Scupètu 35
- Sant’Andrea 16
- Lu Canàli 43
- Càttala 20
- La Scala 26
- La Sarra 31
- Ultana calangianese 72
Cussorge e stazzi nuchisini
- Lu saltu 5
- Ultana Nuchese 8
- La Castagna 20
- Cugnana 8
- Milmegjiu 10
- Arzachena Nuchese 22
Cussorge e stazzi di lurisinchi [luresi]
- Lu Padru 19
- Siulonis 34
- Carana 29
Cussorge e stazzi bortigiadesi
- Camminu-mannu 19
- Tisiènnari 10
- La Pedramàina 11
- Coguinas e Zoddi 60
Cussorge de La Maddalena
- Santo Stefano, Caprera, Spargi e Santa Maria 20
SI SEGNALA
Bibliografia ragionati stazzi e cussogghj, a cura di Guido Rombi
Gli stazzi della Gallura, [a cura della] Provincia di Olbia-Tempio
Nadia Achenza, Tutela e Valorizzazione delle Architetture Rurali. Gli Stazzi Galluresi, 2019
“Lu Stazzu Gaddùresu”. Storia e particolarità di una proprietà unica nel suo genere
Nicole Raukamp, Lo stazzu gallurese – vita di campagna in Gallura, 2013