La GALLURA nellA primA guidA di viaggio DEL TOURING CLUB ITALIANO

di L. V. BERTARELLI

Estratto da

SARDEGNA

GUIDA D’ITALIA DEL TOURING CLUB ITALIANO 

Pubblicazione Semestrale N. 5 – 1° Agosto 1918

Milano 1918

Estratto a cura di Gallura Tour

Sardegna - Guida d'Italia del Touring Club Italiano

Per te, Sardegna! quest’opera che il Touring Club Italiano commise alle mie modeste forze di comporre, nell’ora storica in cui la Patria contende al nemico il sacro suolo.

Tu elevasti alla gloria imperitura i soldati tuoi figli, ignorati prima, circondati ora dall’ammirazione di tutta Italia.

Il Touring, che filialmente ti ama, qui ti propone in ogni tua bellezza, perchè, quando la civiltà avrà ripresi i suoi diritti, possa più facilmente tutto il popolo italiano portarti, reverente, la quercia e l’alloro.

AVVERTENZE E INFORMAZIONI UTILI

[…] La Guida è concepita per il turista di media coltura e che voglia conoscere il Paese non superficialmente, ma senza specializzarsi. Non è una Guida locale. Inutile cercarvi dei dettagli che soltanto le Guide locali possono contenere: indica ciò che davvero può essere interessante di vedere. Non c’è nella Guida amor di campanile che venga accarezzato: la più grande sincerità è la base delle notizie. Molti vorrebbero del proprio paese sentir dire ogni bene: degli altrui solo ciò che è giusto: due misure e due pesi che, nell’interesse generale, non si sono voluti in alcun modo adoperare. […]

[RINGRAZIAMENTI E COLLABORAZIONI]

Coloro che troveranno, da un loro punto di vista particolare, la Guida deficiente od esuberante in un dato senso, debbono riflettere che non è possibile rispondere ai desideri di tutte le categorie di lettori. Tale scopo è anzi irraggiungibile data la poca omogeneità del gran pubblico cui la Guida è destinata. Ad esempio: gli amici dei monumenti hanno tendenze ben di verse da quelle degli automobilisti! Si può rispondere quindi soltanto ad una media di desideri.

La simpatia che l’opera del Touring si è attirata fin dalla prima sua concezione, ha anche reso all’autore facile il ricorrere alle più competenti collaborazioni, per quelle parti che da studiosi di certe discipline o da conoscitori profondi di certe località potevano trarre più degna illustrazione.

Per ragioni ovvie non fu potuta conservare a queste collaborazioni una fisionomia personale; anzi già nel loro impianto furono indirizzate ad avvicinare un prestabilito modello di forma e di estensione. Per questo criterio pratico, cui i Collaboratori vollero cortesemente aderire e che importò per essi un sacrificio, tanto più lodevole l’aiuto che essi vollero dare.

Non mi è possibile di fare qui il lunghissimo elenco di Enti Persone che si prestarono in qualche modo per questo, che fu ritenuto lavoro d’interesse nazionale». Quel senso di civismo che ispirò tante grandi e piccole collaborazioni, farà generosa mente sorpassare anche al desiderio di veder posto in luce elenco nominativo che riuscirebbe troppo lungo. Ma non posso tacere di alcune persone che, pure in diversa

Allo Sguardo d’insieme hanno specialmente collaborato i professori Angelo Cossu, Antonio Taramelli, Michele Pinna, Arrigo Solmi, ing. Dionigi Scano, professori Riccardo Bachi, Corrado Parona ed Ermanno Giglio-Tos.

Alle descrizioni locali contribuirono in particolare Edoardo Benetti, Pietro Ballero, il can. Damiano Filia, l’avv. Ugo Ranieri, l’ing. Dionigi Scano già citato, ma soprattutti, per la vastità e l’originalità del lavoro fatto, si distinse il prof. Antonio Taramelli. Al prof. Vittorio Novarese ed all’ing. Antonio Ferrari sono dovute specialmente le notizie minerarie.

Ad Enti e Persone debbo un entusiastico ringraziamento: un unico, profondo, caldo senso di riconoscenza li deve circondare da parte dei Soci del Touring.

Se l’opera complessa qui presentata riuscirà nell’uso non del tutto impari alle necessità, ciò sarà dovuto specialmente – ed è affermato con piena coscienza di dire cosa esatta – all’avere l’influenza morale del Touring potuto raccogliere così larghe ed efficaci collaborazioni.

Hanno cooperato in modo particolare a questo volume i tre Uffici del Touring: Servizio della Guida d’Italia del T. C. I. diretto dal dott. Attilio Gerelli, Servizio della Carta d’Italia del T. C. I. diretto da Luigi Cottarelli, Ufficio Cartografico del T. C. I. diretto da Pietro Corbellini.

Presentazione di Gallura Tour

Si presenta ai lettori e appassionati di tour, itinerari, percorsi storici della Sardegna, il seguente estratto della prima guida di viaggio del Touring Club Italiano ad essa dedicata all’Isola. Correva l’anno 1918, l’anno cruciale e più cruento della prima guerra mondiale. Tanti i Sardi che morirono, circa 16 mila, non ci fu paese che non pianse i propri giovani figli. Ecco, la prima cosa che colpisce è il singolare momento della pubblicazione di questa prima guida del Touring sulla Sardegna.

La Guida non è di facile consultazione: di formato meno che tascabile – 11×16 cm, sta nel palmo di una mano – è scritta con caratteri piccoli e piccolissimi; inoltre numerose sono le abbreviazioni (dei punti cardinali, delle misure e non solo). Insomma, a leggerla (283 pagine) ci vuole pazienza e tempo e non poca fatica.

Crediamo perciò di fare opera meritoria e gradita presentare la parte che concerne la Gallura in una nuova veste formale (tipografica e con le abbreviazioni sciolte), altresì con tanti interventi di curatela volti ad una efficace e rapida consultazione, grazie anche ai vantaggi della tecnologia digitale-informatica, seppure ovviamente abbiano richiesto non poco  e impegnativo lavoro di organizzazione e impaginazione. Anche le illustrazioni sono un elemento di diversità (infatti la guida è corredata solo di alcune carte geografiche, stradali e ferroviarie).

Non sappiamo chi, dei collaboratori sopra detti, abbia più inciso nella redazione delle pagine sulla Gallura, oppure se vi abbiano preso parte altri elementi non nominati, e di dove. E quanto sia stato personalmente mappato e visionato da Bertarelli in persona. Accanto al merito e al plauso che ovviamente va tributato al Touring Club Italiano, sia consentita la seguente nota critica: sebbene non si abbia certo la pretesa – come appunto avvertì Bertarelli – che si dicesse bene dei paesi e città visitati (la gran parte di povera storia architettonica e urbanistica), si fa fatica invece a concordare con certi superficiali e poco lusinghieri giudizi estetici concernenti alcune zone paesaggistiche, quando le stesse rapivano ed emozionavano tutti gli altri viaggiatori, stranieri e italiani, che ne scrissero, prima e dopo.

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