KARIM AGA KHAN DICE di HARVARD:

‘Un posto caldo e felice’

KARIM AGA KHAN Life 1958

KARIM AGA KHAN DICE di HARVARD:

‘Un posto caldo e felice’

ORA torno a scuola, con un anno di viaggio alle spalle, sono spinto dal desiderio di saperne di più. Questo è un posto caldo e felice quando è il tuo ultimo anno e sai cosa vuoi.”

A parlare era uno studente dell’ultimo anno, affascinante e dalla carnagione scura, conosciuto dai suoi compagni di Harvard come “K” e dai professori come “Mr. Khan”. Il suo nome di battesimo è Karim. L’ “anno di viaggio” a cui alludeva con il suo caratteristico understatement è stato in realtà un periodo in cui ha sospeso la sua carriera universitaria per assumere i suoi doveri di quarto Aga Khan (Onorevole Capo) e Imam (Guida Spirituale) di 20 milioni di membri di una setta religiosa mondiale chiamata Ismaili. La setta, una comunità di mercanti più benestanti dei loro 400 milioni di confratelli musulmani, quest’anno potrebbe contribuire con 100 milioni di dollari al giovane in felpa qui ritratto. Lui restituirà la maggior parte di questa cifra sotto forma di prestiti e progetti di assistenza sociale, seguendo un sistema istituito da suo nonno, il favoloso Aga Khan III morto l’anno scorso.

Sebbene tutto ciò renda il principe Karim uno degli uomini d’affari più ricchi del mondo, non basterebbe a farne però una persona di spicco ad Harvard. Tale lo è diventato, tuttavia, grazie al suo cervello (è uno studente modello), alla sua forza (è l’esterno sinistro della squadra di calcio universitaria) e alla sua discreta capacità di fare amicizia (“Non sono esattamente timido: l’amicizia è inevitabile per me.”). 

Terribilmente serio riguardo al suo alto ruolo, modesto riguardo alla sua ricchezza (“Quello che ho veramente ereditato sono state tutte le moschee e i cimiteri”), il principe Karim non solo ha conquistato i suoi compagni di classe, che lo chiamano un “bravo ragazzo”, ma ha anche trattato le proprie delicate relazioni pubbliche con un gusto raro. Delle ragazze (suo nonno aveva quattro mogli, suo padre due) mantiene un rigoroso silenzio, limitandosi a dire: “Ringrazio Dio per le donne”.

Karim Aga Khan Life 1958
LIFE magazine

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Karim Aga Khan Life 1958

KARIM studia nella stanza di Leverett House. A destra c’è una stampa che ha comprato per $20.
Ora tutto il resto deve essere spazzato via dalla mente. Potrei essere in ritardo per la pioggia, ma non lo so. Dopo una pausa caffè verso mezzanotte, posso tornare in camera e studiare fino alle 2“.

I compagni di squadra di calcio della Witt “K” ascoltano Chalk Talk prima della partita universitaria.
Non riesco a immaginarmi senza l’atletica. Ci spingiamo, ci urtiamo, ridiamo, piangiamo per un goal e tutti conoscono il senso della vita. Siamo lì per vincere. Dopo tutto questo pensi meglio“.

CON Mme. Beguel, la segretaria di suo nonno, esamina gli affari di stato in un hotel di Cambridge.
Riceviamo messaggi da ogni dove: da Bombay a Zanzibar a Zurigo, la gente da ogni dove mi manda regolarmente resoconti. Ma la decisione finale spetta a me“.

Karim Aga Khan Life 1958

Un passeggero non riconosciuto, Aga Khan IV, prende la metropolitana dalla stazione di Harvard a Boston….
È una di quelle rare volte in cui posso essere come tutti gli altri. A Parigi non oserei mai entrare nella metropolitana. Qui nessuno mi fissa”.

Con il suo addetto stampa inglese, Michael Curtis, cammina verso le lezioni nell’Harvard Yard.
Ho vissuto qui come matricola. C’era sempre qualcosa che succedeva… il modo in cui la luce colpisce gli alberi in autunno, il rumore delle porte che sbattevano al mattino presto, l’aspetto di un professore che si muove in un mondo in cui lotta con i problemi“.

PRIMA delle cassette della posta (notare il nome sull’elenco degli studenti sopra) apre volentieri la posta del mattino.
La posta può far salire o scendere il mio umore. Quando le lettere dicono che le cose stanno funzionando bene, che gli sforzi della comunità stanno andando avanti, la mia giornata è fatta”.

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