GOLFO ARANCI E OLBIA
di Heinrich Von Maltzan
Viaggiare nell’isola della Sardegna
Lipsia 1869
traduzione rivista di quella di Giuseppe Prunas Tola, Il Barone di Maltzan in Sardegna, Milano, Brigola, 1886
in tedesco:
La Sardegna offre la particolarità che proprio la parte di essa che è più vicina e dirimpetto alla madre patria Italia, ha meno contatti con questa, ed è la parte meno popolata e peggio coltivata, in una parola il tratto di costa meno incivilito. Ciò è in evidente contraddizione con l’esperienza generale, stando alla quale in tutte le isole le coste che si affacciano sulla madre patria sono le più avanzate nella cultura, un fatto forse chiaramente confermato in Sicilia […]
In Sardegna però sembra che ragioni naturali abbiano di continuo impedito lo slancio della costa orientale, che è la più vicina all’Italia […], cioè l’aspra e rocciosa natura del territorio e la scogliosa inaccessibilità di questo litorale di levante.
Su tutta questa costa orientale non s’incontra che un solo buon porto naturale, il Golfo degli Aranci, che però è inutilizzato, ed unicamente due rade d’approdo in attività, cioè Terranova e Tortolì, ma i cui porti lasciano molto a desiderare. Pertanto su tutto questo litorale dell’estensione di due gradi di latitudine troviamo solo tre luoghi abitati vicino al mare e non più di altri sei o sette verso l’interno, e fra loro neppure uno è una cittadina, ma sono tutti villaggi con pochissimi abitanti.
Il primo di questi che incontrammo era Terranova [no: Golfo Aranci], il cui porto fu da noi raggiunto dopo quattro ore di navigazione dall’isola della Maddalena, dopo aver lasciato i golfi di Arzachena e di Congianus, e in quest’ultimo le isole di Mortorio e Soffi.
Il primo ha un’acqua di considerevole profondità, sicura e protetta da ogni tempesta, e sarebbe adatto ad un grande porto commerciale o marittimo. Purtroppo le sue sponde sono interamente disabitate, non essendosi mai concretizzata la proposta di La Marmora di fondarvi un centro abitato.
Del resto non fu sempre così, e la supposizione del citato viaggiatore, che qui e non già presso Terranova (l’antica Olbia) fosse l’antico porto romano, cui quella città doveva la sua fioritura, deve sembrare accettabilissima ad ogni conoscitore di questo litorale. Tale supposizione è confermata anche dall’indicazione della sua latitudine data da Tolomeo, secondo il quale il porto di Olbia si trovava 15 minuti a nord della città.
Questo porto si trova ad est del golfo omonimo e, chiuso dalla terra su tre lati, è certamente protetto dalle tempeste. Ma le navi rischiano di naufragarvi od arenarvisi, perché dalle acque spuntano una miriade di rocce granitiche, e l’insabbiamento è aumentato in millenni a dismisura.
Anche una barca un po’ più grande del Tortolì potrebbe avere difficoltà a penetrarvi. Al nostro Tortolì invece riuscì grazie alla sua piccolezza ed all’esatta conoscenza di tutti i difetti del porto di Terranova posseduta dal suo capitano.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Cartoline e foto storiche
coll. Binari a Golfo Aranci – Facebook
Foto contemporanee
google hearth, Salvatore Zizi – Flickr, Antonio Concas – Flickr, Salvatore Solinas – Flickr.
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