in francese:
La regione della Gallura, bagnata su tre lati dal mare, occupa la parte più settentrionale dell’isola; credo che il suo nome sia d’origine serba [sic!]; il suo clima è bello e sano; le sue montagne rinfrescano l’atmosfera; la sua aria è salubre e dolce, tranne che nel periodo delle intemperie; la sua popolazione è amabile, generosa e patriarcale al sommo grado.
Quando un forestiero riceve ospitalità in una famiglia, la padrona di casa gli offre un fiore sulla soglia della porta.
Narra la tradizione che in quell’epoca, due frati francescani, giunti da Gerusalemme, indotti da una visione, si misero in cerca delle reliquie di San Nicola e di San Trano, anacoreti, martirizzati in questo luogo nel 362. Scoperte le reliquie, furono erette nel luogo indicato dai due frati tre chiese, due in onore dei rispettivi santi, la terza dedicata alla santa Vergine. Inoltre gli stessi costruirono personalmente un convento, intorno al quale sorse l’abitato di Luogosanto.
Un turista inglese, che attraversava le montagne da Tempio a Longone, si imbatté in una banda di cinque o sei banditi armati fino ai denti che, resisi conto di avere a che fare con uno straniero, lo pregarono di lasciarsi scortare da loro per evitare che gli capitasse qualcosa durante il cammino. Rifiutare era impossibile, e il gruppo di cavalieri si mise in cammino.
La sua scorta era arrivata al limite del suo campo d’azione; dall’altra parte si trovava una banda di nemici mortali con i quali era in atto una guerra senza quartiere. L’uomo che era sparito parlamentava, recando un pezzo di stoffa bianca in mano. La riunione si sciolse pacificamente. La prima scorta lasciò l’Inglese, facendogli molti auguri di buon viaggio; questi attraversò il terreno neutro e fu condotto a destinazione, dal secondo gruppo di banditi, con la migliore deferenza. Né gli uni né gli altri richiesero compenso per le spese del vitto o per il disturbo che si erano presi servendogli da guida, anche a rischio della vita.
Ma siccome i banditi non lasciano mai nulla a metà, ritornarono subito dopo con le loro donne e i loro bambini, in abiti da festa, e si misero a cantare e danzare per rassicurare gli inglesi, per distrarli e far apprezzare loro il soggiorno nelle montagne della Gallura.
FONTI DELLE ILLUSTRAZIONI
Disegni, dipinti e litografie dell’800
Philippine de La Marmora, Tempio, 1860, IN Costumi ed abbigliamenti delle popolazioni nel Regno Sardo, 1860 (collezione Della Maria), IN www.consregsardegna.it/biblioteca.asp.
Philippine de la Marmora, Circondario di Tempio, 1860, IN Costumi ed abbigliamenti, op. cit.
Luciano Baldassarre, Pastora della Gallura, ca 1841, IN Luciano Baldassarre, Cenni sulla Sardegna, illustrati da 60 litografie in colore, Torino, Botta, 1841; Torino, Schiepatti, 1843 (rist. Archivio fotografico sardo, 1986, 2003).
Alessio Pittaluga, “Coltivatore tempiese”, ca 1826, IN Royaume de Sardaigne dessiné sur les lieux. Costumes par A. Pittaluga [litografia incisa da Philead Salvator Levilly], Paris – P. Marino, Firenze – Antonio Campani, 1826, rist. Carlo Delfino 2012.
Alessio Pittaluga, “Pastore della Gallura”, ca 1826, IN Royaume de Sardaigne dessiné sur les lieux, op. cit.
Philippine de La Marmora, L’antica chiesa di N. Signora nei pressi del capoluogo di Gallura, ca 1854-1856, IN Luigi Piloni, Memorie sulla terra sarda: tempere inedite di Philippine de la Marmora (1854-1856), Cagliari, Fossataro, 1964.
Luciano Baldassarre, Ballo tondo, ca 1841, IN Luciano Baldassarre, Cenni sulla Sardegna op. cit.
Giuseppe Cominotti, Saluto tempiese, 1825, IN Francesco Alziator, La raccolta Cominotti: raccolta di costumi sardi della Biblioteca Universitaria di Cagliari, ed. De Luca 1963 e Zonza 1990.
Lorenzo Pedrone, Pastore della Gallura, ca 1841, IN Luciano Baldassarre, Cenni sulla Sardegna op. cit.
William Light, Palau, e [Giovanni] Micali, Porto Pollo, 1829.
Manca di Mores, Danza al suono delle launeddas, ca 1861-1880, IN Simone Manca di Mores, Raccolta di costumi sardi, Cagliari, Della Torre, 1991.
Cartoline e foto dell’800 e primi ’900
coll. Francesco Cossu
Foto contemporanee
Roberto Gamboni – Flickr; Aurelio Candido – Flickr; Antonio Concas; Immacolata Ziccanu – Flickr.
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