V.4 – Pubblicazioni di matrimonio

di Maria Azara

Le pubblicazioni del matrimonio si fanno tanto nel Comune quanto in chiesa. Per quelle civili si dice che gli sposi hani bucatu li prubicati oppure li calti (le carte) oppure hani appiccatu li pubblicati ovvero si sò prisintati a bucà li pubblicati; sò alzati a fassi fa li calti pa li pubbri cati; sò alzati a Cunsigliu (Municipio). Al Municipio si recano soltanto gli sposi, il padre tanto dell’uno quanto dell’altra, e i testimoni.

Le pubblicazioni in chiesa sono chiamate ammunizioni, ammunistazioni, ammunitóri, e sono fatte dal parroco la domenica dopo il vangelo della messa cantata. Il sacerdote annunzia che Tizio e Caia hanno chiesto lo stato libero per sposarsi e che chiunque abbia motivi per fare opposizione li deve subito fare conoscere allo stesso parroco.

Questi annunzi si fanno in tre domeniche successive, e se nessuno si oppone gli sposi possono contrarre matrimonio (185).

 (185). L’ammunizioni si possono fare anche durante la settimana in occasione di qualche festa solenne.

Non vi è termine fisso che debba trascorrere tra le pubblicazioni e il matrimonio, ma per lo più questo segue entro uno o due mesi da quelle.

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